Un tutorial di Alberto Finizio per imparare a realizzare un paesaggio per i nostri presepi e diorami.
Premessa
Affrontiamo il tema della realizzazione di un paesaggio lavorato tridimensionalmente, che conferirà realismo e profondità alle nostre scenografie.
Solitamente il paesaggio è l’ultimo elemento ad essere modellato: una volta allestito il primo piano (il numero dei piani prospettici può ovviamente variare in base al progetto che intendiamo realizzare), possiamo procedere alla lavorazione dei piani successivi, sicuri in questo modo che lavoreremo solo quanto sarà effettivamente visibile.
Il paesaggio sarà di fatto più piccolo rispetto al primo piano (almeno di norma: nel Presepio non esistono regole fisse e tutto dipende da come decidiamo di impostare il nostro progetto), ma l’effetto che dovrà dare sarà al contrario di uno spazio molto più ampio: pensiamo ad esempio ad una vallata visibile da una apertura del primo piano, finestra, porta o spazio aperto tra due case (la figura 1 illustra in pianta questo concetto).
Materiale (che verrà utilizzato nella 1a e nella 2a parte del tutorial)
Tavola di multistrato o una semplice lastra di polistirene da utilizzare come base.
Pezzi di polistirolo (fogli di vario spessore, blocchi, imballaggi).
Chiodi o stecchini.
Gesso (scagliola o alabastrino).
Colori acrilici (super offerta sconto del 40%).
Segatura.
Sughero sbriciolato.
Taglierino e seghetto.
Mezza palla di gomma e una spatola per preparare il gesso.
Alcune stecche o spatole di metallo.
Pennelli per la colorazione.
PROCEDIMENTO
Iniziamo col tracciare, per sommi capi, sulla base di polistirene (o multistrato: la prima soluzione è più pratica per presepi medio-piccoli), la traccia da seguire per la costruzione del paesaggio.
Possiamo quindi cominciare a montare il paesaggio: sbozziamo pezzi di polistirolo, aiutandoci con il seghetto o la taglierina, conferendo loro, approssimativamente, la forma voluta, e fissiamoli alla base e tra di loro, usando colla vinilica o specifica per il polistirolo, e rinforzando l’ancoraggio con i chiodi o gli stecchini.
Cerchiamo di seguire un andamento semicircolare, per dare maggiore verosimiglianza al paesaggio ed accentuare l’effetto di profondità. Per questo non usiamo pezzi di polistirolo troppo grandi, anche se le dimensioni saranno proporzionate alle dimensioni del nostro manufatto (figura 2).
Una volta fissati i pezzi, sempre con la taglierina completiamo l’opera di modellato, ritoccando quanto fatto in precedenza, addolcendo alcune asperità, e riempiendo eventuali vuoti con ritagli di polistirolo.
Alla fine (figura 3) dovremo avere un modello del paesaggio che, sia pure in maniera sommaria, ricrei il progetto iniziale per quanto riguarda i volumi (speroni rocciosi, colline, depressioni e così via).
E’ quindi giunto il momento di passare al gesso: riempiremo con un po’ d’acqua la mezza palla di gomma (soprattutto le prime volte, finché non avrete fatto un po’ di pratica, preparate poco gesso per volta, così che non indurisca prima che riusciate ad utilizzarlo tutto).
Spolveriamo sull’acqua la polvere di gesso: dovremo fermarci quando il gesso sarà a livello della superficie dell’acqua (figura 4). Con la spatola mescoliamo giusto il minimo necessario affinché acqua e gesso possano amalgamarsi, e quindi lasciamo riposare il composto, senza agitarlo ulteriormente.
Controlliamo la densità che il composto sta raggiungendo e diamo un’ulteriore, breve mescolata, e quando la corposità sarà quella giusta, col gesso sufficientemente denso da rimanere attaccato alla spatola, mescoliamo bene e cominciamo a stendere il gesso sul polistirolo (figura 5).
Seguiremo le forme già modellate, ricoprendole con uno strato sufficientemente spesso per poterlo poi scolpire, cercando di conferire al paesaggio la forma voluta e correggendo eventuali imprecisioni del supporto in polistirolo. Man mano che il gesso asciuga e quindi solidifica, con la spatola ritocchiamo il nostro lavoro, perfezionando sempre più la forma finale. Naturalmente dovremo ripetere l’operazione finché non avremo ricoperto tutto il polistirolo.
Quando il gesso sarà del tutto asciutto, con spatole più piccole o stecche in metallo, lo incideremo (figura 6), togliendo gli eccessi di gesso e completando e perfezionando il modellato, creando i rilievi, le crepe e quant’altro desideriamo (figura 7). Il gesso preparato come indicato (cioè lasciato riposare in attesa che solidifichi) rimarrà sufficientemente morbido per essere scolpito con una certa facilità, anche a distanza di tempo.
Se nell’inciderlo dovessimo “scoprire” un pezzo di polistirolo, perché magari in quel punto lo strato di gesso era troppo sottile, o al contrario ci rendessimo conto che in un punto occorre dare un maggior rilievo, potremo sempre intervenire apponendo un nuovo strato di gesso: basterà avere l’accortezza di bagnare il gesso già asciutto prima di apporre il nuovo.